→ VOTA: One shot random
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • ƒ a l l ˜
    100.00%
    3
  • ;klakki.
    0.00%
    0
  • ¬X.S.J.~
    0.00%
    0
This poll is closed (Voters: 3)

→ VOTA: One shot random

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. stark
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ;klakki.
    Wings: fighting.
    Il suo respiro, appena percettibile, immerso nella profondità delle tenebre, si fa strada come una minuscola fiaccola sulla cima di una candela, nel profondo degli Inferi, alla ricerca di qualcosa. Sta scappando. E’ una corsa frenetica verso un luogo sconosciuto, ai confini della sua relativamente chiusa realtà. I suoi capelli, un tempo setosi, impeccabili, una folta e lunga chioma bionda, ora sono sporchi, corti, incorniciano il suo volto attonito, scarno, devastato dall’orrore. Gli occhi dorati, come due fiaccole nella notte, sgranati, cercano disperatamente la luce, ma Hycaro brancola nel buio, agognando una via d’uscita che non esiste. Lo stanno inseguendo, sì. Sente i loro passi sempre più vicini, ritmicamente gli martellano i timpani, risuonando nella sua mente ormai vuota, ad eccezione di pochi pensieri diffusi. Corre, disperato, confuso, finchè gli resta fiato in corpo; Ormai è vicino, lo sente. Vicino alla presunzione d’essere finalmente libero dalle sue catene, che gli hanno logorato per troppo tempo i polsi, le caviglie, il collo. L’odore dell’erba gli entra nelle narici, ma è acre, con un retrogusto disgustosamente agrodolce. E’ sangue. Lo sente in bocca, come un immondo sapore che avrebbe volentieri fatto a meno di conoscere. Sussulta e per qualche momento sente il corpo farsi pesante. Scrolla le ali, ma cade pesantemente sulle ginocchia, scorticandosi. La lunga casacca bianca di cui è stato vestito, ormai sporca di terriccio e sangue rappreso, si logora ancor di più, strappandosi. Gli inseguitori sono vicini. Hycaro non realizza subito il motivo percui il suo corpo ha improvvisamente cessato di rispondere ai suoi ordini. Poi una fitta lancinante sulla spina dorsale gli porta notizia dell’accaduto. E’ stato colpito, sì. In piena schiena, da una freccia di piccole dimensioni. Un uomo morirebbe, ma lui è di ben altra natura. Socchiude la bocca, ma dalle sue labbra non esce alcun suono. E’ come se le sue corde vocali si fossero dolorosamente spezzate. Ha appena la forza di voltarsi indietro, prima di crollare: vede un’indistinta sagoma, che gli si avvicina, ingigantendosi. Terrore. Sente la sua stessa anima in trappola; è la fine della fuga. Ha appena avuto il tempo di scorgere la luna, non ha alcuna intenzione di dirle addio, non più. Il palpitare incessante del suo cuore, notevolmente accelerato, improvvisamente sembra fermarsi. Uno degli uomini gli afferra bruscamente un braccio e lo alza, con violenza. Le sue gambe riescono a stento a sorreggerlo. Nella sua testa, la sua volontà si ribella, con un urlo straziante che lo lacera dentro. Non vuole tornare in gabbia. Non vuole permetterlo, ora che ha assaporato la libertà. Nelle sue orecchie si fa spazio un fischio ovattato, ed improvvisamente perde cognizione di sé, dello spazio e del tempo. Spalanca la bocca, mostrando le fauci, e dopo essersi aggrappato al busto dell’uomo, gli addenta il collo all’altezza della giugulare, affondandovi i canini. Avverte distintamente il sapore del sangue dell’uomo che lo affoga, mentre rantola disperato agognando qualche istante in più. C’è un altro inseguitore, qualche metro più indietro, che indietreggia, inorridito. Hycaro non la nota nemmeno. Continua ad accanirsi su quella che ormai è una carcassa inerme, riversando su di essa tutto il suo odio, il suo rancore. Scrolla le ali, con un rumore secco. Quando la sua furia si placa, la Creatura ha gli occhi sgranati, fissi sul vuoto. Il suo volto è sconvolto da ciò che ha appena commesso; al chiarore di una luna pallida, indifferente, immerso nelle tenebre, ha compiuto il suo primo omicidio. Ha appena il coraggio di portare lo sguardo al cadavere della sua vittima, quando un conato di vomito lo costringe a rigettare. In quell’uomo vede il suo stesso volto, o il vago ricordo che ne conserva. Il volto di una creatura prigioniera di un giogo sconosciuto. Si sente mancare, ma implicitamente si ordina di resistere. Spalanca la bocca annaspando per un po’ d’ossigeno, e ricomincia la sua corsa, mentre un rivolo di sangue sulla sua schiena macchia il marchio che gli è stato impresso a fuoco: “HYCARO”. Il suo nome, la sua maledizione, da quel momento, e per sempre. Vede distintamente la colonna di luce del santuario. E’ libero, finalmente. Con un gemito di commozione, dispiega le ali e spicca il volo verso la fine del suo incubo.
    Quando si sveglia, è notte fonda. A ricondurlo alla realtà è il dolore delle catene che gli cingono i polsi e le caviglie; bruciano, terribilmente. Socchiude le palpebre: il chiarore dell’esterno gli ferisce appena gli occhi, trapelando dalle sbarre della sua cella. Dal corridoio al di là della gabbia, un rumore ovattato di passi; stanno venendo a prenderlo.
    Hycaro ha già deciso la fine della sua storia. La libertà lo attende.


    ƒ a l l ˜
    La notte dei desideri
    Notte senza nuvole,
    cielo pieno di stelle.
    È la notte dei desideri.


    Finimmo di cenare giusto per le nove e mezza. Fuori era già buio e nel cielo c’erano quei mille puntini luminosi chiamati stelle.
    «Sono belle le stelle, stasera» sussurrai.
    «Non so, non posso vederle» rispose lui, «come sono?»
    «Puntini luminosi appiccicati ad un velo nero. Se le guardi per un po’ però diventano meravigliose»
    Sorrise.
    «Usciamo» dissi prendendolo per mano e trascinandolo in giardino. Ci sdraiammo sull’erba fresca e guardai le stelle. Erano magnifiche, avevano qualcosa di magico, qualcosa che rendeva meravigliosi quei punti di luce apparentemente insignificanti.
    «Ce ne sono tante, di stelle?» mi chiese.
    «Sì, e sono tutte bellissime, stanotte» risposi. Quella era la notte dei desideri. Speravo solo di vedere almeno una stella cadente.
    «È la notte dei desideri» sussurrò, «e l’unica cosa che desidero è che tu non mi abbandoni»
    «Non lo farò mai» risposi accarezzandogli il volto.
    Una stella lasciò una scia luminosa nel cielo ed espressi il mio desiderio.
    «Vuoi vedere le stelle?» gli chiesi sorridente.
    «Mi prendi in giro?»
    «No. Tu fidati di me e vedrai il cielo stellato più bello del mondo»
    Gli strinsi la mano e chiusi gli occhi. Cercai di trasmettergli tutte le stelle del cielo, le stelle cadenti, le scie luminose.
    «È bellissimo» disse dopo poco sorridendo, «le stelle sono bellissime e il cielo è magnifico»
    «Lo so»
    «Sarebbe bello vederlo tutte le notti»
    «Non è sempre così bello, il cielo, a volte è nuvoloso e le stelle non si vedono»
    «Ho capito»
    Un’altra stella cadente. Stavolta era la sua.
    «Esprimi un desiderio» gli dissi stringendogli più forte la mano.
    Sospirò.
    «Fatto»


    ¬X.S.J.~
    La caduta e la rinascita
    <<perché piangi?,in fondo sto solo morendo>> sussurrò con le ultime briciole di respiro il padre
    <<ho passato la mia vita a cercarti,mi avevi abbandonato per proteggermi e quando finalmente ti ho trovato tu muori?>>disse il ragazzino lacrimando
    <<quando lascia te e tua madre non pensai ai vostri sentimenti,non capii che anche se le mie erano buone intenzioni stavo sbagliando,per questo ora ti chiedo scusa>>continuò<<ora sei diventato un combattente più forte di me,la tua vita non finisce qui,ci saranno ancora molte battaglie da affrontare,questa è solo una di tante.>>
    Dopo questa frase l’uomo addito verso il figlio una collana dopodiché fece il suo ultimo respiro lasciandosi andare alla morte.
    <<giuro che ti vendicherò>> Urlò il figlio al cielo dopo essersi messo al collo il dono del padre
    L’espressione nel suo volto cambiò di colpo e corse velocemente contro l’avversario
    <<non penserai veramente che un moccioso come te possa uccidermi>>Disse l’avversario con un inquietante sorriso stampato in faccia.
    <<ti sbagli bastardo!>> Rispose il ragazzino che nel frattempo era riuscito a incanalare le energie restanti per creare la sua più potente arte magica,il Kasai
    <<non può essere che un ragazzino possa usare tecniche tanto potenti>>Disse con tono spaventato l’avversario
    Il ragazzino ormai era davanti a lui e sferrò l’ultimo attacco,il fumo ricoprì per qualche secondo la scena,era finita…
    Il giovane cadde a terrà,lacrimava,anche se aveva distrutto quel terribile essere aveva perso la persona a cui voleva più bene.
    Di tratto si rialzò,e passo il suo braccio davanti agli occhi per asciugarsi le lacrime dopodiché strinse il ciondolo del padre dicendo <<padre,realizzerò il nostro sogno,diventerò il più grande combattente del mondo>>
     
    .
  2. stark
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Io voto ƒ a l l ˜ *--*
     
    .
  3. pipuz
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    anche io :heart:
     
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Best mangaka ~

    Group
    Member
    Posts
    7,170
    #points
    0
    Location
    Gallifrey

    Status
    Ghost
    Io per correttezza mi astengo dal voto >w<
     
    .
  5. stark
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ookay vince Isa, chiudo *^*
     
    .
4 replies since 13/6/2012, 12:54   72 views
  Share  
.